Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha stabilito che l’ondata del virus Mpox (anche noto come vaiolo delle scimmie) nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e in altri paesi africani costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC) ai sensi del Regolamento sanitario internazionale (2005) (RSI).
La dichiarazione è arrivata su sollecitazione del comitato di emergenza dell’IHR riunito lo scorso 14 agosto per esaminare i dati presentati dagli esperti dell’OMS e dai rappresentanti sanitari dei paesi colpiti. Il Comitato infatti ritiene che l’ondata di questo virus potrebbe interessare in tempi rapidi ulteriori paesi dell’Africa e altri continenti. Sole poche ore più tardi l’Agenzia sanitaria pubblica svedese ha comunicato che nel paese è stato registrato essere il primo caso di una nuova variante contagiosa del virus Mpox. L’agenzia fa sapere che la persona ha contratto il contagio durante un soggiorno in un paese dell’Africa attualmente interessato dall’epidemia di mpox Clade 1.
Intanto, il Ministero della Salute informa che la situazione epidemiologica in Italia è al momento è sotto controllo, poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. “I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”. A dichiararlo è Mara Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, che aggiunge: “il Ministero della Salute ha attivato i canali operativi con AIFA e ISS per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell’eventualità di variazione dello scenario attuale. Contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale”.
Il Ministero inoltre assicura che la scorta nazionale di vaccini è sufficiente a garantire il fabbisogno e che si sta lavorando a una circolare informativa attraverso cui si forniranno alle Regioni tutte le indicazioni da dispensare alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera. “Inoltre – conclude Campitiello – è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con il Ministero degli Esteri, dell’Economia e delle finanze, degli Interni e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato”.
Il vaiolo delle scimmie è una malattia riguardante gli animali selvatici, con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale. Dall’Istituto Spallanzani specificano che la trasmissione del virus può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti. Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è compreso tra 6 e 13 giorni, ma potrebbe anche variare da 5 a 21 giorni. Il serbatoio dell’animale rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. Il contatto con animali vivi e morti attraverso la caccia e il consumo di selvaggina o carne di arbusti sono noti fattori di rischio. Ci sono due famiglie di virus: dell’Africa occidentale e del bacino del Congo (Africa centrale).
Foto: Ministero della salute italiano