Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Vaiolo delle scimmie, oltre 500 casi in Italia
Dallo scorso maggio ad oggi, il vaiolo delle scimmie registra solo in Italia oltre 500 casi. Numeri questi che definiscono nettamente i contorni di un’infezione che continua a svilupparsi tra pazienti di sesso maschile (sono, al momento, 4 le donne coinvolte). L’ultima fotografia arriva direttamente dal Ministero della Salute che aggiornando i cittadini sull’evoluzione della situazione chiarisce che i contatti stretti devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione. Per i contatti con esposizioni a basso rischio è possibile adottare la sorveglianza passiva, autocontrollarsi e informare il proprio medico di famiglia.
I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (la quarantena non è necessaria)”, fa sapere il Ministero sempre tramite la circolare firmata dal direttore generale per la prevenzione Gianni Rezza. Per i contatti stretti è indicato di evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza. L’auto-monitoraggio prevede il controllo della febbre (minimo due volte al giorno) o di altri sintomi come il mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia, o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall’ultima esposizione. Consigliato anche di astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l’ultima esposizione, igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani); evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l’ultima esposizione; evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l’ultima esposizione.
Le autorità sanitarie locali possono scegliere di escludere i bambini in età prescolare da asili nido, scuole materne o altri ambienti di gruppo. Inoltre nello stesso documento diffuso si specifica che apposite indicazioni sulla strategia di vaccinazione in Italia contro il vaiolo delle scimmie saranno fornite con successiva pubblicazione. Il vaccino del vaiolo per monkeypox prevede una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi.
Se in Italia e in Europa la situazione sembra essere sotto controllo, dall’America non arrivano notizie incoraggianti. In California il Dipartimento della Salute ha dichiarato lo stato di emergenza: i casi registrati finora sono quasi 800. Ad annunciarlo è stato il governatore Gavin Newsom, sottolineando che la decisione è stata adottata per facilitare la distribuzione rapida dei vaccini contro l’infezione. Stessa situazione anche a New York dove stando a quanto dichiarato dal sindaco Eric Adams, sarebbero 150 mila le persone a rischio contagio.