Un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale? Le autorità sanitarie europee e mondiali continuano a prestare massima attenzione ai casi del vaiolo delle scimmie, la patologia infettiva causata da un Orthopoxvirus, un virus che ha già accumulato circa 50 mutazioni rispetto al ceppo originario e simile a quello che causa il vaiolo (da cui si distingue per minore diffusività e gravità) e il vaiolo bovino. Stando alla fotografia tracciata dal bollettino di sorveglianza del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dall’Organizzazione mondiale della sanità sono Spagna, Francia, Germania e Belgio i paesi europei che generano particolare attenzione. L’Italia, che ha registrato il primo caso il 18 maggio, è in rosso (tra 100 e i 499 casi), così come Portogallo e Paesi Bassi. Bollino arancione per Irlanda e Austria (tra 50 e i 99 casi). Semaforo giallo per Paesi scandinavi, Islanda, Balcani occidentali e Turchia.
Complessivamente, al 12 luglio scorso erano 8.238 casi identificati e certificati nei Paesi europei, perlopiù si tratta di uomini tra i 31 e i 40 anni che presentato una comune sintomatologia: eruzione cutanea, febbre, affaticamento, dolore muscolare, vomito, diarrea, brividi, mal di gola o mal di testa. A questo proposito, e a fronte dell’alto numero dei pazienti registrati, nella giornata di ieri, giovedì 21 luglio, si è tenuta una riunione del Comitato di emergenza sull’epidemia in corso in diversi Paesi del mondo. È questa la seconda riunione degli esperti su Monkeypox convocata dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Intanto dal Ministero della Salute arriva il placet, fino al 31 dicembre, relativo alla temporanea distribuzione del vaccino JYNNEOS, prodotto dall’azienda Bavarian Nordic e teso a combattere il virus. Nel provvedimento si segnala l’assenso della Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco che “valutata la documentazione disponibile ed esaminato quanto trasmesso dal Ministero della salute in relazione al vaccino «Jynneos» (virus vaccinico vivo Ankara modificato non replicante), ritiene che quest’ultimo, già autorizzato da FDA per la prevenzione del vaiolo della scimmia nei soggetti adulti ad alto rischio di infezione, sia idoneo al riconoscimento dell’autorizzazione temporanea e straordinaria prevista dall’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 219/2006, in attesa che si renda disponibile un vaccino con la medesima indicazione approvato da EMA”. Inoltre, anche il Consiglio superiore di sanità ha espresso “parere favorevole in merito all’utilizzo emergenziale del vaccino contro il Monkeypox «Jynneos», fermo restando che la strategia vaccinale, anche in base alle dosi fornite da HERA, andrà prioritariamente orientata verso i soggetti a rischio per esposizione professionale e/o stili di vita”.