Viaggiare bene e in sicurezza. Parte da questo presupposto la classifica degli aeroporti al mondo che garantiscono alle flotte di passeggeri le migliori condizioni per potersi spostare da un Paese all’altro senza affanni, soprattutto se in un contesto emergenziale come l’attuale. Tracciata da Safe Travel Barometer, il database più completo al mondo dei protocolli di salute e sicurezza Covid-19, la classifica riserva il 1° posto all’Aeroporto Internazionale di Abu Dhabi e all’Internazionale di Dubai (DXB) degli Emirati Arabi Uniti con un punteggio di viaggio sicuro di 4,4 su 5. Una posizione di tutto rilievo dovuta al fatto che gli aeroporti degli Emirati hanno adottato molte misure di sicurezza come l’incremento delle iniziative touchless e i chioschi per il check-in funzionanti mediante sensori e sistemi basati su biometria. Misure adottate con la finalità di evitare interazioni fisiche ed eliminare la scansione delle impronte digitali.
Non sono però gli unici aeroporti a poter vantare una pagella di tutto rispetto. Tra gli altri infatti spiccano l’Hamad International Airport (DOH) del Qatar, Heathrow Airport (LHR) del Regno Unito e il Singapore Changi Airport (SIN) di Singapore con punteggio di 4.4. Ci sono poi l’ Athens International Airport (ATH) della Grecia, il Beijing Capital International Airport (PEK) della Cina, il Ben-Gurion International Airport (TLV) di Israele, il Boston-Logan International Airport (BOS) degli Usa e il Chhatrapati Shivaji International Airport (BOM) dell’India tutti alla pari con punteggio di 4.3.
Certo, dall’inizio della pandemia nel mondo gli aeroporti hanno dato il via a una vera e propria trasformazione. A partire dal 5 febbraio, ad esempio, i controlli della temperatura corporea sono stati estesi a tutti i passeggeri di voli europei e internazionali in arrivo negli aeroporti italiani. Con un’ordinanza del ministro della Salute del 30 gennaio, è stata disposta la sospensione del traffico aereo con la Repubblica Popolare Cinese, incluse le Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. Provvedimento applicato anche a Taiwan. Fino al blocco, come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI) presso gli Aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa è stato predisposto un monitoraggio attivo da parte del personale degli USMAF-SASN di tutti i passeggeri a bordo dei voli diretti da Cina e Hong Kong. E il traffico aereo dalla Cina è stato spostato sui due scali di Roma e Milano. Tale monitoraggio ha previsto la raccolta delle informazioni rilevanti dei passeggeri e dell’equipaggio, al fine di garantire la tracciabilità sul territorio nazionale nelle due settimane successive all’arrivo, la misurazione della temperatura corporea con termometri a infrarossi direttamente sull’aeromobile, la distribuzione delle raccomandazioni e consigli comportamentali.