La violenza sulle donne è un fenomeno tutt’altro che terminato, anzi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”.La pandemia ha reso oltremodo drammatici i dati a disposizione, tanto su scala nazionale che in relazione alla realtà degli altri Paesi europei. Sono ben 89 i casi di violenza, fisica e verbale, denunciati giornalmente in Italia, ma non è certo un dato definitivo: ancora oggi infatti molte sono le donne che preferiscono non esporsi. Tuttavia, questo quadro non sembra suscitare apprensione tra i banchi della politica: scalda il dibattito pubblico in queste ore le immagini di una Camera dei deputati praticamente deserta (solo 8 i parlamentari presenti) mentre la Ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti, vestita total red – il colore simbolo della campagna di sensibilizzazione a favore delle donne – presentava la mozione contro la violenza sulle donne. Proprio il giorno precedente la Ministra ha presentato il Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023.
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un’occasione preziosa e necessaria per informare sul triste fenomeno che coinvolge l’universo femminile ma che annualmente ci restituisce un bilancio sempre più drammatico. Sono 89 al giorno le donne vittime di reati di genere nel Paese, e nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti avvenuti tra le mura domestiche. Nell’andamento degli omicidi di donne rispetto agli omicidi in genere è stato registrata un tenue calo: se nel periodo gennaio-agosto 2020 le donne vittime di femminicidio erano il 48% di tutte quelle uccise, nello stesso periodo dell’anno in corso, l’indice scende al 41%. Nel 72% dei casi l’autore è il partner oppure l’ex; in 1 caso su 2 ha usato un’arma da taglio; il 70% delle vittime erano italiane.
Sale inoltre il dato delle donne che lasciano figli piccoli: nel gennaio-agosto 2020 era del 25%, mentre nell’analogo periodo del 2021 del 31%; è del 40% con i dati rilevati prima della pubblicazione della brochure realizzata per l’iniziativa. Il tasso più alto di donne che si rivolgono alle forze dell’ordine si registra al sud, in particolare in Sicilia.
Contro il femminicidio c’è l’urgenza di procedere con norme nuove da portare avanti anche in sinergia con le altre amministrazioni che sono interessate e ci stiamo lavorando con gli altri ministri, Cartabia, Gelmini e Carfagna”. Lo ha detto la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese dichiarando inoltre l’esigenza di una modifica del minimo delle peni edittali per potere poi procedere con strumenti di prevenzione maggiormente efficaci. Le norme dunque aiuteranno a ridurre i reati contro le donne. Quello che serve è una prevenzione come formazione nelle scuole, tra i giovani, nella società civile. “Poi, chiaramente – ha proseguito la Ministre – le misure come quella del braccialetto elettronico, vengono dopo. È quindi necessario proseguire nella prevenzione, ma anche pretendo delle norme più incisive: non arriveremo all’eliminazione del fenomeno, ma diminuire sarebbe già un grande successo”.
PER INFORMAZIONE Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522, disponibile su IOS e Android, consente invece alle donne di chattare con le operatrici. È possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522.