Oggi è il 25 novembre, Giorno in cui si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulla donne, un fenomeno sempre più allarmante e dilagante che in Italia, considerati i più recenti casi di cronaca, porta i nomi di Giulia e Filippo, la giovanissima coppia finita nel vortice nocivo e malato di una relazione che altro non ha prodotto se non la violenza di un ragazzo che ha perduto l’amore trovando il possesso. Nel nostro paese il 31,5% delle donne ha subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da compagni, ex compagni, mariti, ex mariti.
La violenza contro le donne, e più in generale di genere, rappresenta un importante problema anche sul fronte della sanità pubblica. Essa infatti ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che assistono ad episodi di violenza in famiglia corrono il rischio di soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere inoltre si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità.
Secondo il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti la violenza contro le donne è “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Ma a chi devo rivolger mi se sono vittima di violenza? Innanzitutto al 112. Questo è il numero da comporre in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica; se si è vittima di violenza psicologica; se si sta fuggendo con i figli (eviti in questo modo una denuncia per sottrazione di minori); se il maltrattante è armato. Fondamentale inoltre è il 1522, numero antiviolenza e anti stalking. Si tratta del numero di pubblica utilità attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno e accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522, disponibile su IOS e Android, consente inoltre alle donne di chattare con le operatrici.
Come posso comunicare a chi mi sta vicino che ho bisogno di aiuto? Un gesto universale, semplice, silenzioso. Pollice della mano piegato, quattro dita in alto e poi chiuse a pugno: un segnale che rappresenta una immediata richiesta d’aiuto che tutte e tutti devono saper riconoscere. È il Signal for Help che l’associazione Canadian Women’s Foundation ha lanciato nell’aprile 2020, diffuso poi in tutto il mondo, per poter denunciare una situazione di violenza anche in presenza del proprio aggressore. Lo stesso gesto usato da una ragazza di 19 anni in piazza della Scala a Milano e che una donna ha saputo riconoscere, prima che il ragazzo di 23 anni che la stava molestando venisse arrestato per violenza sessuale.