Vi è consenso scientifico che l’infezione da virus Zika, oltre ad essere associata all’insorgenza di microcefalia e altre malformazioni nel nascituro, se contratta durante la gravidanza, possa essere anche causa di complicanze neurologiche come la sindrome di Guillan-Barré. Il 1° febbraio 2016, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che i casi di microcefalia e altri disordini neurologici potenzialmente associati al virus Zika riportati dal Brasile e dalla Polinesia francese sono un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
La via di trasmissione principale del virus è attraverso la zanzara Aedes (ne abbiamo parlato diverse volte sul nostro blog qui e qui). Ultimamente, tuttavia, è stato dimostrato che la trasmissione per via sessuale è possibile e molto comune. Poche settimane fa, uno studio pubblicato su Eurosurveillance e realizzato dall’Istituto Spallanzani di Roma, aveva dimostrato che il virus Zika può rimanere nello sperma degli uomini infettati fino a sei mesi dopo l’insorgenza dei sintomi. La presenza del virus non implica automaticamente un rischio di contagio, ma questa possibilità non è esclusa. “I risultati di questo studio confermano che il virus può persistere nel liquido seminale con implicazioni per la potenziale trasmissione sessuale”, avevano sottolineato gli esperti dello Spallanzani. “Sottolinea inoltre la necessità di raccomandare ai pazienti affetti di astenersi da attività sessuali o di usare il preservativo per almeno sei mesi, considerando poi che l’80% dei casi da virus Zika sono asintomatici, saranno necessari altri studi per approfondire i rischi potenziali per la trasmissione sessuale”.
E proprio per contrastare la diffusione del virus per via sessuale, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha diffuso nuove linee guida per la prevenzione della trasmissione del virus a seguito di rapporti sessuali, valide sia per i Paesi interessati dall’epidemia quanto per quelli in cui i casi di infezione sono solo importati.
Il documento raccomanda l’astinenza sessuale o il sesso protetto per sei mesi per chi torna da Paesi colpiti – prima il limite era di otto settimane – anche in assenza di sintomi.
La raccomandazione vale sia per gli uomini che per le donne.
Chiaramente, l’Oms sottolinea che “l’attuale base di conoscenze sul virus Zika rimane limitato. E la guida sarà riesaminata e le raccomandazioni aggiornate con nuovi elementi di prova che dovessero emergere”.
Il virus è molto diffuso in diversi Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. Sta crescendo in Asia, ed è arrivato anche negli Stati Uniti.
Sul sito dell’ECDC è disponibile l’elenco e le mappe dei Paesi a rischio trasmissione
Qui si possono invece reperire gli ultimi aggiornamenti.